Ci sono musiche danzanti e nobili fate
Orchi affamati e famelici mostri.
La mia anima
Questo è un non luogo, dove si riflette, si analizza e si dissacra, dove ci si perde e ci si incontra....
Tra
Eterni
Mari
Profondo
Oblio
Trapasso leggero
Esplorando la vita
Mare impetuoso
Piacevole navigare
Oltre la vita
Si librò nell'aria con un gesto leggero fatto di vento ,
Incastrato nel magma infuocato, di un primordiale istinto
Indignato e distrutto, la lasciai volare
Senza poter sperare
Come un naufrago notturno in mare aperto
Senza mappe armato di istinto
La morte non mi ha vinto
Mi ha seguito.
Perseguitato.
Quest'ultimo istante ,
di un tempo a brandelli
È per lei , la vita .
E tu, morte
Sei solo una scialuppa ,
Tra una vita e un'altra.
Rinasco, sempre, ogni giorno
Un'altra volta .
Ci sono momenti in cui si deve abbandonare il senso, seguire i pensieri nella loro purezza fatta di follia, in quel libo dimenticato di unicità tra mente e cuore dove si forma l'essere. Non ci sono confini o scissioni, un'amalgama caotica da cavalcare o un uragano da cui farsi travolgere. Oltre un certo limite , c'è l'incomprensione,la non traducibilità in linguaggio, si aggira l'ostacolo con immagini o descrizioni. Gli artisti eletti toccano queste sfere di intraducibili emozioni, in una regione di esistenza fatta di unicità e non dualismi separazioni. Una mente al galoppo che va oltre non consoce, priva di categoria per interpretare la realtà. La creazione si genera da nulla, il non essere che diventa essere, l'impossibilità della conoscenza, fatta di abbandono dei sensi e morte che va oltre e si trasmuta in essere, Non posso creare perché sono non essere, vuoto e svuotato aridi di stimoli, afflitto da un amente complicata e intricata su stessa misciata da inutili paure, come catene di acciaio. Sono non essere esistente. Chiusi
Sono in una condizione particolarmente strana, percepisco l'assenza da me stesso, è come se mi stessi sdoppiando in più parti che si guardano fra loro, vedo la vita scorrere come se non fossi io a viverla e nonostante cerchio di oppormi all'incontrollato scorrere sento una malvagia inerzia che mi imprigiona. Prigioniero della mia stessa vita che non riesco a vivere. Le cose mi succedono ma non a me ad un mio alterego.
E' come se avessi una follia repressa che deve scatenarsi, ma non scateno per paura o pudore, ma non lo so, non mi vivo, mi perdo, e non sento la mia mancanza, come se non mi fossi mai conosciuto.
Ho i pensieri sparsi , in un caos intimo, un'entropia psichica, che urla così tanta libertà da voler uscire dai meccanismi del pensiero sensato. Mi voglio liberare dalla logica schiacciante del pensare, dalle parole e dai loro significati. Sono in continua ricerca di una dimensione diversa, altra rispetto alla realtà. Un sogno dentro un sogno, dentro un altro sogno, fino a perdere la consapevolezza di esistere, in modo definito, fino a percepire la vita oltre il tempo, oltre lo spazio.
Non mi va di spiegare. Cerco quel legame intimo e profondo con un'esistenza che va al di là della presenza in luogo, cerco il meccanismo per creare nuove realtà. Non è fuga, è creazione, è scoperta, è esplorazione di mondi impossibili, non percepibili, se non in una folle e lucida perdita degli schemi. Cerco il senso evocativo delle immagini oltre le parole, un dialogo fra me e le mie innumerevoli esistenze prive di tempo e regole, esistenze contemporanee, diverse in ogni singolo istante, come se la vita , fosse un battito, diverso ed irripetibile .