venerdì 26 settembre 2008

Tema libero

Ho i pensieri sparsi , in un caos intimo, un'entropia psichica, che urla così tanta libertà da voler uscire dai meccanismi del pensiero sensato. Mi voglio liberare dalla logica schiacciante del pensare, dalle parole e dai loro significati. Sono in continua ricerca di una dimensione diversa, altra rispetto alla realtà. Un sogno dentro un sogno, dentro un altro sogno, fino a perdere la consapevolezza di esistere, in modo definito, fino a percepire la vita oltre il tempo, oltre lo spazio.

Non mi va di spiegare. Cerco quel legame intimo e profondo con un'esistenza che va al di là della presenza in luogo, cerco il meccanismo per creare nuove realtà. Non è fuga, è creazione, è scoperta, è esplorazione di mondi impossibili, non percepibili, se non in una folle e lucida perdita degli schemi. Cerco il senso evocativo delle immagini oltre le parole, un dialogo fra me e le mie innumerevoli esistenze prive di tempo e regole, esistenze contemporanee, diverse in ogni singolo istante, come se la vita , fosse un battito, diverso ed irripetibile .

martedì 23 settembre 2008

CAI CAI

Non può funzionare, una compagnia che si chiama CAI, il destino è nel nome, ricorda il guaito di un cane, magari ha anche un piano industriale ottimo, ma sicuramente non lo è il piano di marketing. Salireste mai su un aereo che ha sulle ali l'onomatopea del guaito piangente di un cane? No non si può, inoltre CAI è l'acronimo di "Cado anche io", e su un aereo non ci sta bene. In questo Alitalia aveva più appeal. Certo gli inglesi ci battono, non si può competere con il suono evocativo di British Airways, già solo quando lo pronunci ti senti sicuro, ti senti in volo. Decolli. Se dici CAI, sembra che ti abbiano pestato un piede.
Chissà con un nome diverso avrebbe funzionato, magari avrebbe avuto più fortuna.

giovedì 11 settembre 2008

troncature

Potrei delirare una notte intera inseguito da un'insonnia ingiusta, così senza fine

venerdì 5 settembre 2008

Alba

Si risvegliò, vestita di luce, adagiata languidamente sul mare calmo del mattino. Il cielo infiammato di passione, l'avvolse in un indimenticabile e stretto abbraccio. L'alba seduceva la notte, in un rito sempiterno ed uguale eccetto nella sua poesia, nelle sue emozioni. La notte sedotta, diventa va luce, si faceva giorno. L'eterno alternarsi, di luce ed oscurità, come le infinite pieghe dell'anima, come il lento ma inesorabile mutare dell'esistenza.