martedì 18 maggio 2010

progetto bozza di racconto....sono in possesso di troppe identità

Far scorrere la lama affilata sulla pelle e vedere il sangue ordinato e lento riempire la ferita mi dava un’eccitazione travolgente, irresistibile, dovetti masturbarmi spinto dall’urgenza di piacere, inondai la mia vittima,ormai quasi cadavere con tutto il mio piacere.
Dopo la feconda esplosione di piacere, il mio pensiero tornò freddo, e l’obiettivo era far sparire quell’ormai inutile cadavere. Iniziai a separare i pezzi con metodo , avendo cura di no interrompere le linee dei tagli in modo disarmonico, un giorno quel corpo doveva essere trovato e al sua arte doveva essere ricomposta a e fatta conoscere al mondo.
Da molto giovane Mentre finivo gli studi, lavoravo, nei fine settimana, in una macelleria ed imparai l’arte del macellare. Furono proprio questi fine settimana di lavoro tra bestie e sangue che mi fecero scoprire la mia natura.
La prima volta sentii un’erezione quasi istantanea nel far scorrere il coltello sul collo del capretto , vidi il sangue sgocciolare, la bestia lamentarsi ed i miei occhi ed il mio corpo si incendiarono di piacere. Pensai di essere pazzo, ma il piacere fu così travolgente che non ebbi tempo di pensare e iniziai a preparare il mio primo taglio su un essere umano, studiai un po’ di anatomia per perfezionarmi e qualche elemento di diritto penale. La nostra società ha dei canoni veramente troppo rigidi nel definire i delitti. L’omicidio è vietato, provare piacere nell’infliggere dolore e sofferenza è considerato perverso, ma in fondo bisognerebbe valutare caso per caso, non tutti gli umani sono utili alla convivenza civile, quindi perché tenere in vita essere pericolosi e magari eliminare degli assassini che hanno contribuito ad eliminarli. E’ un’ingiustizia.
Ora però dev liberarmi di questo corpo, che io ho trasformato in arte è un copro inciso con tagli armoniosi che disegnano i percorsi del sangue all’interno dell’essere umano. La mia arte svela i segreti del corpo, ma non posso rivelarla. La mia arte sposa il piacere, il dolore il macabro ed il bello assoluto, è l’unificazione degli opposti è l’essenza stessa dell’universo. Ho svelato segreti troppo profondi, trasformo vite inutili costrette a trascinarsi in arte pura. La Natura si scioglie nel mio genio e trasformo vite che rendo arte eterna attraverso la loro morte.




Ispettore 1: “Questo mese è già il quinto cadavere che troviamo così, questi corpi sono straziati, forse dopo averli uccisi l’assassino si diverte a graffiarli con il coltello. E’ un incrocio continuo di linee sembrano scarabocchi, solo che sono fatti con un coltello su un corpo. Il medico è sicuro che le incisioni siano state fatte sul corpo vivo, lo ha dedotto analizzando il flusso del sangue e le parziali coagulazioni..”
Commissario: “ bene, non ci resta che trovarlo”
Ispettore 1: “Dice poco”
Commissario: “magari lui trova noi”
Ispettore 1: “ sarebbe utile trovare un modo per attrarlo”
Commissario. “ caro ispettore…Lei è una calamita, per noi artisti…”
L’ispettore non ebbe tempo neanche di stupirsi, cadde a terra e divenne arte pura…Un ‘altra insignificante vita si univa all’eternità dell’arte.