martedì 5 agosto 2008

Pensieri erasmus a carattere zingaro

Sono passati 1o anni e qualche mese, nel giugno del '98, l'erasmus finiva. Si tornava a casa. Una casa che non sarebbe più stat uguale. Si tornava alla solita vita, che di "solito2 avrebbe avuto molto poco.
Un anno, quell'anno, fatto i incontri, persone, condivisione profonda di uno spirito, quello di essere fuori da casa, un po' curiosi ed un po' spaventati.
Sono quelel esperienza uniche ed irripetibili,che ti lasciano in eredità oltre ai ricordi, belli dello stare lì e tristi del lento ritorno alla "solita vita". Ricordo con tristezza il ritorno, soprattutto i mesi a seguire, tutto andava stretto, era come dover imbrigliare un cavallo in corsa, o per parafrasare Battisti, chiedere ad uno scoglio di arginare il mare.
Quando gli eventi ti mettono in situazioni, che anche a forza, più o meno consapevolmente ti aprono la vita, diventa difficile poi riuscire a controllare quel senso di curiosità e di scoperta che si sveglia, diventa difficile non farsi attrarre dall'idea di vagare senza radici e senza sosta per il mondo, diventa difficile non essere curiosi, curiosità innata, coltivata come sogno o desiderio, ma che appena si risveglia e diventa possibile, esplode. Si va alla ricerca continua di quella situazione e sensazione che ti ha fatto sentire bene.
Ora a distanza di 10 anni, quasi tutti ci siamo persi, qualcuno ha resistito al tempo ed alla distanza, qualcuno no, ma in un certo senso tutti ci cerchiamo attraverso ricordi aneddoti, pensieri, e prima o poi i ci si ritrova quasi sempre, almeno così mi piace pensare, così un po' succede.

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