venerdì 18 dicembre 2009

neve

Lenta e leggaera,
a regalar silenzio e candore,
a un mondo ferito.
scendi e coprici.
proteggici.

porci senza ali-versione beta

Sono stanco ,mi avete stancato
Io non mi mischio tra voi porci
Dei porci ne faccio salami
e voi non siete buoni manco
come merde fertilizzanti .
Ipocriti falsi e violenti
Indignati per il sangue .
Ma non di farvi stuprare ,
Continuamente .
Indignati per il dissenso.
Ma non di dover tacere.
Indignati dalla violenza .
Ma pronti a giustificarla .
Indignati per una rapina .
Ma non se vi rubano la libertà .
Fatevi traghettare da un Caronte sanguinante ,
Senza denti
Io so volare
Sono libero
Sono vivo

et

Io sono un mare.
Senza tempo,
Senza spazio.
Una nuvola .
Cavalco i venti.Sogno sogni
Su altri sogni
Sono un fiume,
una lacrima da un monte
Sono mille vite
Sono un magma
Sono niente
Sono l’illusione di ciò che vedi
Sono davvero cò che senti

mercoledì 7 ottobre 2009

mostri

La saggezza e la follia
Sono mostri inesorabili
Mi mangiano,
mi divorano,
mi scavano.
Sono le ancore delle mia navi,
asciugano i miei mari,
rubano le mie nuvole
Un ‘anima stracciata
s guardare un cielo che non ha
Un mare inarrivabile.

martedì 29 settembre 2009

ai confini dell'io

Il confine è nell’io.
Lì si incontrano sogno e realtà,
Si mischiano luce ed oscurità.
Lì sono il mare che attraverso,
gli amori che ho perso,
le mille vite vissute,
Le gioie avute.
Il confine è nell’io.
dove il mare abbraccia il cielo,
dove i sassi san volare,
dove le ali son sorrisi,
dove io sono io.

martedì 22 settembre 2009

Analisi di un articolo

In grassetto ed in corsivo i miei commenti

Il Giornale - Il parlamento Ue processa Berlusconi
Sarà messa ai voti l'accusa di Di Pietro - n. 229 del 22-09-2009

articolo di martedì 22 settembre 2009
Il parlamento Ue processa Berlusconi
Sarà messa ai voti l'accusa di Di Pietro
di Marcello Veneziani

Ultima follia del parlamento europeo: ai voti una risoluzione in cui Di Pietro
farnetica dei pericoli che corre la democrazia in Italia perché il premier
querela "Repubblica". Sembra una barzelletta, invece è una farsa. In scena in
ottobre a Bruxelles e Strasburgo


Il Neuroparlamento di Bruxelles e Strasburgo discuterà e addirittura voterà una
risoluzione proposta dal partito di Di Pietro sulla libertà di stampa in
pericolo in Italia perchè Berlusconi ha querelato la Repubblica e l'Unità.
La querela ha senso a fronte di diffamazione e non di difusione di notizie che potrebbero essere vere, se il pubblicato di Repubblica fosse stato falso. Il Premier ha il diritto di replica e di smentita…..e’ vero che i Giornali attaccano, ma lo strumento per contrastarli è la diffusione della verità, non la querela.

Ditemi che sto sbagliando, che ho frainteso. Arrivo a capire che Di Pietro nel
suo furore rustico-giudiziario paragoni Berlusconi a Saddam e auspichi la stessa
fine; arrivo a capire che per fare ammuina il suo partito italo-talebano investa
il Parlamento europeo di una tesi del genere e arrivo persino a capire che
un'opposizione di sinistra ormai alla frutta, anzi all'ammazzacaffè, si possa
accodare a questa disperata trovata.

Saddam???? Qui il giornalista, usa una tecnica elementare ma efficace, evoca un “cattivo” per associarlo al bersagli dell’articolo. Il problema è che accusare Berlusconi di limitare al Libertà di Stampa non vuol dire paragonarlo a Saddam, basta molto meno di uno Stato di Polizia per controllare l’informazione…, tant’è che l’Italia è definita dagli studiosi di Scienza della Politica, una “dittatura morbida”.

Ma non posso pensare che nel Parlamento europeo - e su iniziativa del gruppo che
si dice liberale - si prenda in seria considerazione, si discuta e addirittura
si metta ai voti una mozione del genere. È una triplice pazzia da ricovero
immediato o da interdizione dai pubblici uffici. Dico una triplice pazzia non a
caso. La prima follìa è quella di prendere sul serio la tesi che la querela di
un presidente del Consiglio dopo una serie di attacchi violentissimi sulla sua
vita privata, da cui non è emerso neanche uno straccio di reato da contestargli,
possa configurarsi come una minaccia alla libertà di stampa. Non conosco un
regime totalitario, autoritario, dispotico, ma anche vagamente paternalistico e
poco liberale, che abbia fatto ricorso alla querela per zittire o perseguitare
chi si oppone al governo. Che razza di tiranno è uno che ricorre all'arbitrato
della magistratura, cioè di un soggetto terzo e di un potere giudiziario, per
giunta tutt'altro che compiacente verso di lui, per dirimere una controversia
con la stampa?
Mi fa ridere, e poi piangere, solo immaginare Stalin che querela Trotzky anziché
farlo massacrare. Ma anche le democrazie più furbe e malcavate usano mezzi più
efficaci e meno vistosi per mettere a tacere la stampa d'opposizione: subdoli
ricatti (...) [TESTO-INFRA](...) [TESTO]agli editori, viveri tagliati, sordina,
pressioni di altro tipo. Accadeva anche nella prima Repubblica nostrana e accade
in tante democrazie occidentali... La querela è la più ingenua, disarmata e
plateale reazione che un potere possa usare contro la stampa.

Esistono svariate sentenze della Corte di Giustizia Europea che definiscono come il concetto di privato per i personaggi pubblici, sia diverso da quello dei comuni cittadini. E’ vero che non ci sono ipotesi di reato sulle notizie date da Repubblica, ma è anche vero che nessuno ha smentito la frequentazioni più o meno consapevoli. La notizia non esiste solo se ha rilevanza penale..
La querela invece è il sistema più vecchio e più antico al quale si ricorre. Su una cosa Berlusconi ha sempre avuto ragione, la magistratura può essere pericolosa, per lui lo è perché non la controlla….
Trozky fu effettivamente prima accusato e poi trucidato. I regimi dell’Europa dell’Est sono natio quasi tuttia seguito di “denunce” alla magistratura….prima della rivoluzione vera e propria.
Ci sono solo i giornali fuori dal suo controllo che attaccano Silvio…sarà un caso?



La seconda pazzia
è quella di ritenere la querela di Berlusconi un'anomalìa senza precedenti. La
nostra Repubblica, dai tempi di De Gasperi a quelli di De Mita, fino al tempo di
D'Alema e Prodi, ha visto premier che querelavano giornali e giornalisti.
E in alcuni casi li ha fatti sbattere in galera: pensate al povero Guareschi che
aveva dato una robusta mano alla Dc nel '48 e poi finì in galera con l'accusa di
aver diffamato il premier Alcide De Gasperi. E nonostante ciò, chi dubita che De
Gasperi fosse democratico e liberale? Di azioni legali di politici contro
giornalisti è pieno il carnet europeo. Da noi c'è stato persino l'abuso di
querele da parte di politici contro la stampa: Di Pietro ne sa qualcosa. Non
parliamo poi delle querele dei magistrati alla stampa, quasi sempre vinte dai
medesimi, con risarcimento immediato e congruo, avendo il coltello dalla parte
del manico.

L’anomalia non risiede nelle querele, ma nel conflitto di interessi….Altra tecnica, elementare ma efficace, è quella di creare confusione, un po’ come fanno i prestigiatori facendoti guardare da una parte mentre loro fanno il trucco….In questo passaggio Veneziani, fa la stessa cosa…

La terza follìa è l'ingerenza dell'Europarlamento nella vita e nella sovranità
di una nazione libera, adulta e democratica, che ha il suo Parlamento, i suoi
organi giudiziari, la sua opposizione e la sua stampa d'opposizione. E che ha un
tasso di risse e campagne violente contro il governo come nessuno in Europa. È
un'offesa a tutti gli italiani, a noi popolo sovrano, alla nostra credibilità
nel mondo, ad un paese che ha votato a maggioranza, con votazioni limpide e
dall'esito assai netto, per il governo Berlusconi, mandandolo per la terza volta
alla guida del paese. È come considerarci immaturi, degni di eurotutela,
minorenni e minorati. Una ferita gravissima; verrebbe voglia di rimettere in
discussione la nostra permanenza in quel tetro cimitero della democrazia che è
il Neuroparlamento.

L’europarlamento è eletto dai cittadini con libere elezioni, e l’Italia accetta sia attraverso la Costituzione, sia attraverso i trattati, ratificati dal Parlamento, la riduzione di sovranità…Il fatto che Berlusconi abbia vito con una maggioranza limpida gli dà diritto a governare, ma non a non essere controllato o ciriticato. Questa è l’esenza della democrazia.

E in questa vigliacca Unione Europea che si vergogna di
ricordare la propria carta d'identità e di riconoscere che è nata dalla civiltà
cristiana, greca e romana; ma non si vergogna di diffamare un suo socio
fondatore, il popolo italiano, accusandolo di aver voluto alla guida del paese
un dittatore. Il tutto per un paio di querele con richiesta di risarcimento
danni.

Le radici cristiane dell’Europa sono tutte da dimostrare, l’Europa nasce da idee laiche e liberali, anche se al governo in quel periodo c’erano i partiti di centro, e si fonda su idee e valori tipicamente liberali e anche molto pragmatici che non hanno nulla a che vedere con lo spirito cristiano, senza contare che tra i fodnatori dell’UE cio sono stati tradizionalmente laici….da secoli..
L’idea di rimarcare le radici cristiane, tra l’altro non nasce da un’urgenza culturale ma solo da un’azione meschina volta ad evitare che la Turchia entri in Europa.


Leggevo ieri, con divertito stupore, un libro-intervista del professore
comunista Asor Rosa che a costo di passare per un revisionista, riabilita il
fascismo in rapporto al berlusconismo: «Da tutti i punti di vista il
berlusconismo è peggio del fascismo». E leggevo che un giurista letterato come
Franco Cordero, sosteneva la stessa cosa su la Repubblica giorni fa. Tutto ciò
mentre pubblicano liberamente i loro testi, tutti ne parlano e nessuno osa
neanche pensare di scalfire la loro libertà di diffamare con quelle gravi accuse
il capo del governo. Ma la cosa che più disgusta è l'oltraggio che questi
intellettuali e questi europarlamentari compiono verso coloro che hanno davvero
perso la vita e la libertà per difendere le loro idee. Vittime di regimi
totalitari, a cominciare e a finire dal comunismo (perchè il comunismo precede
l'esperienza del fascismo e del nazismo e sopravvive per svariati decenni alla
loro morte); ma più vastamente a tutti coloro che nel corso dei secoli hanno
patito davvero la mancanza di libertà di espressione e sono stati perseguitati.
È un'offesa far passare per martiri questi giornalisti che proseguono
indisturbati il loro lavoro, compresi gli insulti. Non confondete vere e
tragiche vittime con questo libero e gratuito tiro al bersaglio.

E’ proprio per onorare le vittime di chi ha perso la vita per libertà che non si accettano neanche limitazioni parziali della libertà e che si “controlla” il governo…(essenza della democrazia sempre). Riportare un frase estrapolata da un concetto , è un’altra tecnica, sarebbe però più serio spiegare perché Asor Rosa dichiara che il Berlusconiano è peggio del fascismo…e contrastare, al massimo, queste ragioni anziché fare slogan….

Questa gente che denuncia un'inesistente perdita della libertà in Italia è
divisa tra rozzi giacobini aglio-oglio-e-ghigliottina che ignorano la storia e
non sanno cosa voglia davvero dire perdere la libertà; e rancidi intellettuali,
magari comunisti e teorici non pentiti della violenza, in preda a deliri
maniaco-depressivi. Gente che ha perso il senso della misura e della realtà,
della storia e della verità. Sarà poi divertente spiegare all'Europarlamento che
una querela fatta a un giornale dal presidente Berlusconi è una minaccia alla
libertà mentre una querela fatta a un giornale dal presidente Fini è una difesa
della libertà. Si dovrà ricorrere ad Orwell e alla neolingua per spiegare la
differenza abissale tra due cose identiche. Chiamate un'ambulanza; questa non è
un'Europa normale. L'ideologia è morta ma i suoi fetidi miasmi ammorbano teste,
testate e partiti.

L’inesistente libertà ha fatto collocare l’Italia al 73° posto per la libertà di stampa. Tenendo conto che la misura del grado di libertà avviene attarverso lo studio delle procedure interne di un paese e lo studio di indicatori condivisi a livello scientifico e dove l’ideologia non c’entra nulla. Di nuovo Veneziani non spiega il perché delle sue affermazioni, si limita ad insultare e screditare….che non abbia argomenti?
Il caso Fini Feltri è ben diverso, feltri ha minacciato Fini con l'intenio di silenziarlo...trepubblica ha pubblicato una notizia che il premier er alibero di smentire....e di rettificare , ma non ha fatto....Feltri ha usato una notizia per minacciare, ha fatto un uso intimidatorio....

lunedì 10 agosto 2009

Delirio di 3/4 di estate

Io non esisto, sono una manifestazione eterea di cause ed effetti mescolati casualmente in un vaso galattico che qualche furioso annoiato ha svuotato e sparso in questo multi verso onirico di cui non faccio parte. Io non esisto qui , esisto solo ora ma non qui, il mio multiverso è fatto di separazione spazio temporale. Spazio e tempo si relativizzano in un paradosso di assolutismo. La distorsione di spazio e tempo relativizza tutto , ma è solo apparenza , perché il loro distorcersi è assoluto ed innegabile , non è relativo. Il relativo sono io, è relativo che sia qui è relativo che ci sia ora , ma non è relativo che sia relativo. Questo giocatore di dadi , annoiato e furioso, mi ha rovesciato, tra questi mostri ignoranti , che si uccidono e si odiano per sentirsi vivi. Credono la vita il valore più assoluto ed indiscutibile, e poi è la prima che sacrificano, è la vita ad essere relativa. Tutti arrampicati ad uno stuzzicadenti per galleggiare nell’oceano. Sono nani incapaci, ridatemi il mio multi verso relativo , io non dovevo cadere qui. Ma tutto è relativo, ma non è detto perché se davvero tutto lo è non è affatto detto che tutto sia relativo, qualcosa potrebbe essere assoluta. L’incertezza è la via da coltivare, la strada che porta al sapere , per colmare l’incertezza bisogna cercare , guardare , assorbire , mischiarsi , cambiare , muoversi, per questo trovare la certezza è un incontro con la morte. La vita vive solo se è incerta.

mercoledì 1 luglio 2009

8 luglio 1994

Un ultimo sguardo

Colmo di sorrisi.

Un addio alla vita,

All’amore seminato

E alla fine raccolto.

Avevi saputo vivere,

Avevi saputo morire,

In ogni vita,

Ti incontro.

In ogni istante ti ricordo.

Ti rendo eterno ed infinito.

Non sei vita né morte,

Ma il ricordo di un amore

Puro e profondo.

Sei qui,

Sempre qui,

Ovunque con me.

Non lascio fiori,

Ma pensieri

Solo per tenerti in vita,

Ogni notte ti racconto

Gioie e dolori,

Vittorie e paure.

Spero di incontrarti,

Negli occhi di un bambino.

A presto nonno.

martedì 30 giugno 2009

Amare


Non c’ è amore,


Se non sai volare,


Se non sei nuvola


Come in una favola.


Non c’è amore,


Che non graffi il cuore,


Che non faccia sognare


Che non faccia viaggiare.


Ho amato e vissuto


Morto e rinato


Mille volte.


Ogni volta ,


Per perdermi e navigare


Nell’azzurro dei tuoi occhi.


Un intricato mare


da esplorare,


una danza di speranza


nel vento, senza tempo.


bozza patriottica

L’idea di patria,

È poesia che scivola via,

È amore che consuma.

Un mondo che si frantuma

giovedì 25 giugno 2009

la notte non arriva mai,
ascolto musica,
vago inerme
tra note sconosciute,
danzando su fili di ricordi
ad inseguire sogni.
Una foglia strappata,
straziata dal vento, ma libera.

poesia

Versi persi,

di una pigra poesia.

Poesia fuggita via.

Versi diversi

Mai nati

Sognati , cercati,

Soffocati.

Un’anima a brandelli

Straziata da oscuri ribelli

Poesia vorace,

Di un ‘anima rapace.

Poesia ferita,

Sparita.

Versi di sangue versato

Di un mondo tormentato

Senza amore

Poesia che corrode

mi mangia le parole.

Mi rimane un ‘emozione,

Intensa.

Rimangono i resti

Di un’anima esplosa,

Il ricordo di una notte piovosa.

Un amore andato

Un sogno tramontato

piove

Alla finestra , con la notte fuori,

il vuote dentro

Ad invadermi tetro,

Senza emozioni.

Tristi canzoni

Una musica dolce ,

Inaspettata.

La voce dei lampi .

Il tintinnare insistente.

La pioggia inesorabile,

come lacrime,

Roventi come lingue di lava

Un solo dolce pensiero

I tuoi occhi a illuminare

La notte dentro.

Un solo triste pensiero

Non sei qui.

venerdì 12 giugno 2009

Italia paese di poeti, santi e merde galleggianti

L'Italia è riuscita a trasformarsi in questi anni da paese strano e contraddittorio a vero e proprio paese di merda. Ops i toni forti urtano? Pazienza. La distinzione tra toni forti e pacati a volte è solo un alibi. Quando di fronte all'evidenza o alle accuse non si sa come rispondere ci si limita a far notare che la forma di espressione è fuori luogo. Quindi? qual è il problema? devo dire che l'Italia è un paese difficile? No è un paese di merda, non c'è sinonimo adeguato. Perché? Nei paesi di merda ci si indigna perché un cittadino, che fa anche il comico ed usa la sua Popolarità per fare politica, dice che in parlamento ci sono inquisiti corrotti e zoccole, ma NON ci si indigna che un imprenditore, con tre televisioni ed un gruppo editoriale usi il suo potere per controllare la stampa e fare politica. In un paese di merda ci si indigna perché si usa la parola zoccola in audizione al senato e non ci si indigna perché in parlamento ci sono inquisiti per quasi tutti i reati. In un paese di merda ci si indigna perché un giornalista fa un 'inchiesta contro il governo, ma non ci si indigna perché esistono giornalisti servi del Potere che sono complici della morte del giornalismo e della libertà di stampa. In un paese di merda ci si indigna per la satira cattiva e non ci si indigna se Il premier entra in conflitto con la magistratura privandola degli strumenti di indagine. In un paese di merda si vogliono schedare i bambini Rom in nome della sicurezza, ma non si vuole permettere ai magistrati di intercettare i telefoni degli indagati. In un paese di merda c'è una destra populista che governa, senza valori o idee politiche, perché la drammaticità del Partito -Azienda non sta solo nell'avere un approccio decisionista, ma nel fatto che il partito diventi una macchina per acquisire consensi, sfruttando speranze, paure ed aspirazioni degli elettori. Il programma di governo è studiato secondo i canoni del marketing, vince e vende bene. Avere consenso non è garanzia di un buon governo. Le maggioranze sono sempre state manipolate, spremute e sfruttate. Le maggioranze hanno fatto vincere le elezioni a Hitler. Nei paesi di merda l'unico vantaggio è che i regimi non posso nascere. C'è il regime Delle Libertà

giovedì 4 giugno 2009

Ci sono voluti ben 60 anni anzi 61, dal 1948 al 2009, ma finalemnte ora la verità viene a galla.
L'Italia Repubblicana è figlai di un complotto della sinistra. Questa costituzione così rigida è stat dettata direttamante da Nostradamus, apparso in sogno ai padri costituenti, quasi tutti filosovietici, stalinisti e poi comunisti. Nostradamus li aveva avertiti: Un tappetto, con denti luccicanti, scenderà in campo. Così questi sporchi costituenti di sinistra hanno creato queta carta costituzionale così rigida da impedire all'amato Silvio di creare un Buon Governo efficiente, un bel CDA con 4 menbri a guida di Eepubblica Italia S.p.A.
Ora noi paghiamo il complotto della sinsitra, non possiamo godere del Buon Governo. Ma il tappetto in odore di santità ci salverà, e sventerà il complotto.
Ormai è chiaro che dietro ogni tragedia, evento si nasconsa un complotto. Persino i sondaggi plebiscitari sono un complotto della sinistra per poi accusarlo di totalitarismo. Lacorruzione è un reato nato da un complotto delal sinistra per poi accusarlo. Il divorzio è un complotto della sinistra per denigrarlo. Infine anceh questa moda assurda ( fortunatamante in disuso) di pensare e riflettere su ciò che accade è un complotto della sinistra per screditarlo.
Senti tappetto psicopatico, ora una rivelazione te la faccio io, oltre ad avermi rotto i coglioni, ti rivelerò (Nstradamus l'ho sognato anche io, beveva birra con Gustavo Rol) che se la sinistra( questa) fosse in grado di ordire un complotto, tu non ci saresti davvero. Ma questa sinistra è incapace, persino in confronto a te.
Comunque d'ora in poi è chiaro che se trovate una buca in Autostrada, è stat messa lì apposta dalla sinsitra per screditare il nostro povero tappetto. Se vi sottoponete ad un intevento, fatelo con cautela, il medicopotrebbe essere d sinistra e potrebbe lasciarvi unaoinza nella panza, giusto per screditare il nostro buon governo. Riflettiamoci....in fondo il paese in cui viviamo è un complotto dell sinistra e lui ci sta scollegando da Matrix Italia, software inventato dal PD per farci credere che stiamo male con Silvio, ma lui è l'eletto in gradio di far crashare matrix.

venerdì 23 gennaio 2009

Veleggiare e vagare
Tra un soave ondare 
di cielo e mare.
Così trovo senza cercare 
mondi senza nome, 
idee non ancora nate, 
gioie non provate.

mercoledì 7 gennaio 2009

Lugubre curiosità

Avevo circa 20 anni ed avevo navigato tra mille filosofie. Una ricerca instancabile e tragica. Infruttuosa. Fatta di reciproche contraddizioni. Terra e cielo si mischiavano in pindarici sillogismi, che potevano dimostrare ogni cosa. Essere e non essere, caos e ordine, razionalismo contro irrazionalismo, magia contro scienza. Non trovai nulla che mi spingesse oltre i confini del pensiero.

Ero giunto al limite del sopportabile era tutto eccessivamente e noiosamente antropocentrico. Il pensiero mi si appesantiva e parimenti la noia di vedere tutto uguale e ripetitivo.

La filosofia ed il pensiero erano morti. Fu la consapevolezza di questa morte che aprì i confini. Fu in quel momento che decisi di morire la prima volta. La morte era l'unica soluzione per superare la mia umanità. La filosofia e la religione avevano ormai teorizzato tutto il possibile sulla vita e fantasticato oltre ogni limite sulla morte. La morte era fuori dalla conoscenza, era inconoscibile.

Solo se fossi morto avrei potuto conoscere la morte, ed attraversare l'unica parte di universo veramente inesplorata, dove non si poteva arrivare. Tutto ciò che il pensiero non spiegava o comprendeva veniva delegato alla morte. Nessuno chiamava morte la morte. Era un passaggio, un trapasso, una "miglior vita ", un andarsene.

Io volevo morire per conoscere la morte ero giunto alla curiosità estrema di privarmi dell'esistenza.

Esclusi una morte violenta e decisa, volevo sentirla arrivare, la volevo percepire lentamente mentre si faceva carico della mia esistenza. Volevo parlare con la morte.

Iniziai un lungo viaggio in cerca della morte attraversai le vecchie piste dei mahori, percorsi la strada lenta e faticosa per incontrarla.

Mi accolse alla fine del viaggio, non era un nera signora, no aveva una falce. La morte aveva il mio volto. La morte era viva in me già durante la mia esistenza. La morte esisteva in me dalla nascita, aspettava solo di essere manifestata. L'abbandono e l'addio alla vita non fu doloroso, né liberatorio, Il mio corpo non si dissolse, la mia anima non volò via. La morte mi accolse .

Un interminabile istante senza tempo in cui raccolsi pensieri e ricordi , la mia sete di conoscenza, chiese di non dimenticare. Ma non potevo ugualmente percepire questo nuovo mondo, non avevo il pensiero, non avevo immagini conosciute, ero privo di categorie. Mi mancava l'idea delle cose .

Vedevo, sentivo, toccavo, ma nulla di ciò che avevo intorno , aveva un nome. Non era il nulla, ma era l'annullamento del potere di conoscere.

Ero in questa specie di mondo, privo di riferimenti , in teoria ero morto ma non ero certo, il mio pensiero era lì vigile , ma ingabbiato , fuori contesto. Non avevo spazio , o tempo, o almeno non li sentivo. Mi muovevo in questo nuovo mondo in qualche modo quasi inconsapevole, guidato da una forza sconosciuta e misteriosa. Ciò che sentivo iniziava ad essere familiare, ciò che gustavo iniziava ad avere sapore, senza nome , ma percepivo. Una progressione inconsapevole del tempo, mi fece continuare ad esistere.