martedì 29 luglio 2008

Dibattito sul cazzeggio

L'arte del cazzeggio, che cos'è ? Non lo so ma la pratico, può essere priva di una definizione teoretica, ma sicuramente il suo campo semantico è esteso, vasto e inesplorato come il cosmo. Il cazzeggio, sicuramente può avere più livelli, si parte dal neofita al professionista, ma sicuramente come in ogni arte per eccellere è fondamentale il talento. La grande questione in merito al cazzeggio verte sul dilemma se sia necessario essere di indole pigra e quindi la pigrizia è solo l'estremo ed esasperato livello del cazzeggio o la pigrizia è altro. La prima ipotesi riprende metafore astrofisiche e ritiene che la pigrizia stia al cazzeggio come il buco nero sta alla stella, cioè il cazzeggio si riempie di una moltitudine di attività inutili che esplode in uno stato di immobile pigrizia passando da uno stato in cui comunque si emette dell'attività (inutile ma pur sempre attività), ad uno stato in cui si assorbono le attività del mondo circostante, un supremo stato di grazia nel quale per e riposarsi non è più necessario agire per stancarsi, ma è sufficiente il movimento di rotazione della terra, per avviarsi verso l'ozio, ovvero il raggiungimento di una vita puramente speculativo-riflessiva, che porta le menti dei pochi fortunati che riescono a raggiungere tale stato di illuminazione a pensare unicamente senza l'ansia di dover agire, arrivando ad un grado di semplificazione dell'esistenza così estremo da essere paragonati a dei vegetali, delle muffe o delle amebe. La seconda ipotesi non vede alcuna correlazione tra pigrizia e cazzeggio perché quest'ultimo violerebbe il teorema fondante della pigrizia. L'universo tende all'entropia ( progressivo disordine universale), solo i processi biologici contrastano l'entropia, quindi l'unico modo per mantenere un basso livello di entropia è evitare attività e movimenti umani che impattano su ciò che è non è umano. Il corollario del teorema è quindi che la pigrizia è l'unica attività umana che può salvare l'universo dal disordine....Il dibattito è ancora aperto...

giovedì 24 luglio 2008

sfoghi notturni

Condisco le mie notti insonni di musica, cerco il sonno che mi ha dimenticato qui, lontano e perso al limitare della brianza. Un aratro abbandonato nel campo, un purosngue in fuga da chi lo vuol domare. Un insonne stupido affetto da iperattività celebrale. Sogno nonostante il sonno non mi rapisca. senza parole o versi per sfogare gioie e angosce. una vita a metà fra due città , due regioni. Una volta a metà fra lavoro e riposo. Il delirio da assenza di sonno perseguita la mia neurolinguistica, che esplode e si ribella a regole e sfugge le parole, che non si incastrano nelle emozioni. Parole che non escono e si soffocano , parole che non esistono e cerco. Cerco sempre da secoli, da mille vite cerco e cerco e ricerco, analizzo, deduco e non concludo. Mi indigno per la sparizione del senso di libertà, sogno giustizia,ma mi sveglio nell'odio, nell'oblio della storia.
Mi meraviglio di come l'intolleranza diventa necessità e si giustifica e si normalizza.
Mi aggrappo all'utopia di un mondo privo di patrie, di confini e nazioni. guardo ilmondo frammentarsi mentre si globalizza. Mi stupisco dei contrasti, sento crescere l'impotenza di fronte ala libertà che si soffoca inesorabile e subdola.
Mi fa ridere la lotta tra maggioranza ed opposizione. Che inutile spreco di energia. Che inutile lottare contro le formiche mentre i leoni ti stanno per sbranare. Che inutile sentirsi leoni, quando le gazzelle corrono veloci e furbescamente fuggono.
Che strano il mondo. Il mio mondo era più semplice, c'erano i suoi abitanti potevo attraversarlo tutto da un polo all'altro da est ad ovest, ed ogni paio di occhi che incrociavo era un mio compagno. tutti eravamo abitanti di Sterlingtz. Ci fu una sola e devastante grande guerra, la più grande disgrazia, la nostra più grande fortuna.
A seguito di quella devastante guerra, nessuno osò più delimitare un confine. La paura della morte unisce.
Qui sulla Terra, forse non si ha paura di morire, non c’è abbastanza sofferenza tale da spaventare. Chissà quanti mondi dovrò ancora veder morire

lunedì 21 luglio 2008

la deriva fascista: Silvio, Bossi & C.

Sulla stampa estera, ogni giorno o quasi si parla e si riflette sulla deriva autoriataria, o antidemocratica o fascista che l' Italia sta prendendo. Magari fosse vero. Già. L'unica deriva che l'italia sta prendendo, è la deriva stessa. Sta andando alla deriva. Se fosse una deriva fascista, saremo ancora in grado di parlare di politica. Invece la politica non esiste più, neanche sottoforma di teatrino. Almeno io ho troppo rispetto per la politica per considerare che chi ci governa o chi si oppone stia facendo politica. Abbiamo una deriva unicamente cretina. Siamo al punto che se un Ministro della Repubblica, che ha prestato giuramento sulla repubblica stessa, si mette a fare gestacci durante l'inno nazionale, si parla di provocazione. Si capiamolo, il povero Umbertino, incazzato perchè il figlio non passa la maturità, con tesina su Cattaneo....del resto è ben noto, che Cattaneo è odiato al sud e soprattutto dai professori del sud.
Una perosna del genere, non ha diritto di ricoprire la carica di Ministro, ha tradito il giuramento prestato, SE NE DEVE ANDARE. Non è una provocazione è semplicemente inaccetabile che un ministro oltre a disonorare l'inno nazionale, si metta a fomentare inutuli forme di pregiudizio e di razzismo. La Politica non nasce per dividere, ma per unire, per regolare la convivenza pacifica. La Politica è una cosa serissima, non è fatta di sfoghi, è fatta di battaglie che sono servite a dare diritti e a far convivere pacficamnte le persone, anche in mezzo a mille contraddizioni. La politiche basate sull'odio non ci sono state risprmiate nella storia. La politica è così seria che può ammazzare, la politica fa stragi. La politica ha creato oasi di pace. La politica è connaturata alla natura dell'uomo e ne ha il medesimo potenziale, può essere meravigliosamente efficace sia nel distruggere, sia nel creare.