martedì 29 settembre 2009

ai confini dell'io

Il confine è nell’io.
Lì si incontrano sogno e realtà,
Si mischiano luce ed oscurità.
Lì sono il mare che attraverso,
gli amori che ho perso,
le mille vite vissute,
Le gioie avute.
Il confine è nell’io.
dove il mare abbraccia il cielo,
dove i sassi san volare,
dove le ali son sorrisi,
dove io sono io.

martedì 22 settembre 2009

Analisi di un articolo

In grassetto ed in corsivo i miei commenti

Il Giornale - Il parlamento Ue processa Berlusconi
Sarà messa ai voti l'accusa di Di Pietro - n. 229 del 22-09-2009

articolo di martedì 22 settembre 2009
Il parlamento Ue processa Berlusconi
Sarà messa ai voti l'accusa di Di Pietro
di Marcello Veneziani

Ultima follia del parlamento europeo: ai voti una risoluzione in cui Di Pietro
farnetica dei pericoli che corre la democrazia in Italia perché il premier
querela "Repubblica". Sembra una barzelletta, invece è una farsa. In scena in
ottobre a Bruxelles e Strasburgo


Il Neuroparlamento di Bruxelles e Strasburgo discuterà e addirittura voterà una
risoluzione proposta dal partito di Di Pietro sulla libertà di stampa in
pericolo in Italia perchè Berlusconi ha querelato la Repubblica e l'Unità.
La querela ha senso a fronte di diffamazione e non di difusione di notizie che potrebbero essere vere, se il pubblicato di Repubblica fosse stato falso. Il Premier ha il diritto di replica e di smentita…..e’ vero che i Giornali attaccano, ma lo strumento per contrastarli è la diffusione della verità, non la querela.

Ditemi che sto sbagliando, che ho frainteso. Arrivo a capire che Di Pietro nel
suo furore rustico-giudiziario paragoni Berlusconi a Saddam e auspichi la stessa
fine; arrivo a capire che per fare ammuina il suo partito italo-talebano investa
il Parlamento europeo di una tesi del genere e arrivo persino a capire che
un'opposizione di sinistra ormai alla frutta, anzi all'ammazzacaffè, si possa
accodare a questa disperata trovata.

Saddam???? Qui il giornalista, usa una tecnica elementare ma efficace, evoca un “cattivo” per associarlo al bersagli dell’articolo. Il problema è che accusare Berlusconi di limitare al Libertà di Stampa non vuol dire paragonarlo a Saddam, basta molto meno di uno Stato di Polizia per controllare l’informazione…, tant’è che l’Italia è definita dagli studiosi di Scienza della Politica, una “dittatura morbida”.

Ma non posso pensare che nel Parlamento europeo - e su iniziativa del gruppo che
si dice liberale - si prenda in seria considerazione, si discuta e addirittura
si metta ai voti una mozione del genere. È una triplice pazzia da ricovero
immediato o da interdizione dai pubblici uffici. Dico una triplice pazzia non a
caso. La prima follìa è quella di prendere sul serio la tesi che la querela di
un presidente del Consiglio dopo una serie di attacchi violentissimi sulla sua
vita privata, da cui non è emerso neanche uno straccio di reato da contestargli,
possa configurarsi come una minaccia alla libertà di stampa. Non conosco un
regime totalitario, autoritario, dispotico, ma anche vagamente paternalistico e
poco liberale, che abbia fatto ricorso alla querela per zittire o perseguitare
chi si oppone al governo. Che razza di tiranno è uno che ricorre all'arbitrato
della magistratura, cioè di un soggetto terzo e di un potere giudiziario, per
giunta tutt'altro che compiacente verso di lui, per dirimere una controversia
con la stampa?
Mi fa ridere, e poi piangere, solo immaginare Stalin che querela Trotzky anziché
farlo massacrare. Ma anche le democrazie più furbe e malcavate usano mezzi più
efficaci e meno vistosi per mettere a tacere la stampa d'opposizione: subdoli
ricatti (...) [TESTO-INFRA](...) [TESTO]agli editori, viveri tagliati, sordina,
pressioni di altro tipo. Accadeva anche nella prima Repubblica nostrana e accade
in tante democrazie occidentali... La querela è la più ingenua, disarmata e
plateale reazione che un potere possa usare contro la stampa.

Esistono svariate sentenze della Corte di Giustizia Europea che definiscono come il concetto di privato per i personaggi pubblici, sia diverso da quello dei comuni cittadini. E’ vero che non ci sono ipotesi di reato sulle notizie date da Repubblica, ma è anche vero che nessuno ha smentito la frequentazioni più o meno consapevoli. La notizia non esiste solo se ha rilevanza penale..
La querela invece è il sistema più vecchio e più antico al quale si ricorre. Su una cosa Berlusconi ha sempre avuto ragione, la magistratura può essere pericolosa, per lui lo è perché non la controlla….
Trozky fu effettivamente prima accusato e poi trucidato. I regimi dell’Europa dell’Est sono natio quasi tuttia seguito di “denunce” alla magistratura….prima della rivoluzione vera e propria.
Ci sono solo i giornali fuori dal suo controllo che attaccano Silvio…sarà un caso?



La seconda pazzia
è quella di ritenere la querela di Berlusconi un'anomalìa senza precedenti. La
nostra Repubblica, dai tempi di De Gasperi a quelli di De Mita, fino al tempo di
D'Alema e Prodi, ha visto premier che querelavano giornali e giornalisti.
E in alcuni casi li ha fatti sbattere in galera: pensate al povero Guareschi che
aveva dato una robusta mano alla Dc nel '48 e poi finì in galera con l'accusa di
aver diffamato il premier Alcide De Gasperi. E nonostante ciò, chi dubita che De
Gasperi fosse democratico e liberale? Di azioni legali di politici contro
giornalisti è pieno il carnet europeo. Da noi c'è stato persino l'abuso di
querele da parte di politici contro la stampa: Di Pietro ne sa qualcosa. Non
parliamo poi delle querele dei magistrati alla stampa, quasi sempre vinte dai
medesimi, con risarcimento immediato e congruo, avendo il coltello dalla parte
del manico.

L’anomalia non risiede nelle querele, ma nel conflitto di interessi….Altra tecnica, elementare ma efficace, è quella di creare confusione, un po’ come fanno i prestigiatori facendoti guardare da una parte mentre loro fanno il trucco….In questo passaggio Veneziani, fa la stessa cosa…

La terza follìa è l'ingerenza dell'Europarlamento nella vita e nella sovranità
di una nazione libera, adulta e democratica, che ha il suo Parlamento, i suoi
organi giudiziari, la sua opposizione e la sua stampa d'opposizione. E che ha un
tasso di risse e campagne violente contro il governo come nessuno in Europa. È
un'offesa a tutti gli italiani, a noi popolo sovrano, alla nostra credibilità
nel mondo, ad un paese che ha votato a maggioranza, con votazioni limpide e
dall'esito assai netto, per il governo Berlusconi, mandandolo per la terza volta
alla guida del paese. È come considerarci immaturi, degni di eurotutela,
minorenni e minorati. Una ferita gravissima; verrebbe voglia di rimettere in
discussione la nostra permanenza in quel tetro cimitero della democrazia che è
il Neuroparlamento.

L’europarlamento è eletto dai cittadini con libere elezioni, e l’Italia accetta sia attraverso la Costituzione, sia attraverso i trattati, ratificati dal Parlamento, la riduzione di sovranità…Il fatto che Berlusconi abbia vito con una maggioranza limpida gli dà diritto a governare, ma non a non essere controllato o ciriticato. Questa è l’esenza della democrazia.

E in questa vigliacca Unione Europea che si vergogna di
ricordare la propria carta d'identità e di riconoscere che è nata dalla civiltà
cristiana, greca e romana; ma non si vergogna di diffamare un suo socio
fondatore, il popolo italiano, accusandolo di aver voluto alla guida del paese
un dittatore. Il tutto per un paio di querele con richiesta di risarcimento
danni.

Le radici cristiane dell’Europa sono tutte da dimostrare, l’Europa nasce da idee laiche e liberali, anche se al governo in quel periodo c’erano i partiti di centro, e si fonda su idee e valori tipicamente liberali e anche molto pragmatici che non hanno nulla a che vedere con lo spirito cristiano, senza contare che tra i fodnatori dell’UE cio sono stati tradizionalmente laici….da secoli..
L’idea di rimarcare le radici cristiane, tra l’altro non nasce da un’urgenza culturale ma solo da un’azione meschina volta ad evitare che la Turchia entri in Europa.


Leggevo ieri, con divertito stupore, un libro-intervista del professore
comunista Asor Rosa che a costo di passare per un revisionista, riabilita il
fascismo in rapporto al berlusconismo: «Da tutti i punti di vista il
berlusconismo è peggio del fascismo». E leggevo che un giurista letterato come
Franco Cordero, sosteneva la stessa cosa su la Repubblica giorni fa. Tutto ciò
mentre pubblicano liberamente i loro testi, tutti ne parlano e nessuno osa
neanche pensare di scalfire la loro libertà di diffamare con quelle gravi accuse
il capo del governo. Ma la cosa che più disgusta è l'oltraggio che questi
intellettuali e questi europarlamentari compiono verso coloro che hanno davvero
perso la vita e la libertà per difendere le loro idee. Vittime di regimi
totalitari, a cominciare e a finire dal comunismo (perchè il comunismo precede
l'esperienza del fascismo e del nazismo e sopravvive per svariati decenni alla
loro morte); ma più vastamente a tutti coloro che nel corso dei secoli hanno
patito davvero la mancanza di libertà di espressione e sono stati perseguitati.
È un'offesa far passare per martiri questi giornalisti che proseguono
indisturbati il loro lavoro, compresi gli insulti. Non confondete vere e
tragiche vittime con questo libero e gratuito tiro al bersaglio.

E’ proprio per onorare le vittime di chi ha perso la vita per libertà che non si accettano neanche limitazioni parziali della libertà e che si “controlla” il governo…(essenza della democrazia sempre). Riportare un frase estrapolata da un concetto , è un’altra tecnica, sarebbe però più serio spiegare perché Asor Rosa dichiara che il Berlusconiano è peggio del fascismo…e contrastare, al massimo, queste ragioni anziché fare slogan….

Questa gente che denuncia un'inesistente perdita della libertà in Italia è
divisa tra rozzi giacobini aglio-oglio-e-ghigliottina che ignorano la storia e
non sanno cosa voglia davvero dire perdere la libertà; e rancidi intellettuali,
magari comunisti e teorici non pentiti della violenza, in preda a deliri
maniaco-depressivi. Gente che ha perso il senso della misura e della realtà,
della storia e della verità. Sarà poi divertente spiegare all'Europarlamento che
una querela fatta a un giornale dal presidente Berlusconi è una minaccia alla
libertà mentre una querela fatta a un giornale dal presidente Fini è una difesa
della libertà. Si dovrà ricorrere ad Orwell e alla neolingua per spiegare la
differenza abissale tra due cose identiche. Chiamate un'ambulanza; questa non è
un'Europa normale. L'ideologia è morta ma i suoi fetidi miasmi ammorbano teste,
testate e partiti.

L’inesistente libertà ha fatto collocare l’Italia al 73° posto per la libertà di stampa. Tenendo conto che la misura del grado di libertà avviene attarverso lo studio delle procedure interne di un paese e lo studio di indicatori condivisi a livello scientifico e dove l’ideologia non c’entra nulla. Di nuovo Veneziani non spiega il perché delle sue affermazioni, si limita ad insultare e screditare….che non abbia argomenti?
Il caso Fini Feltri è ben diverso, feltri ha minacciato Fini con l'intenio di silenziarlo...trepubblica ha pubblicato una notizia che il premier er alibero di smentire....e di rettificare , ma non ha fatto....Feltri ha usato una notizia per minacciare, ha fatto un uso intimidatorio....