Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
e questa serpe, che da dentro parte
dell'ultimo votante la fiducia esclude.
Ma comprando e minacciando, interminati
voti di là da altri giungami,
Sollazzi e seratissime Liete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura. E tra il vento
odo stridir Tremonti , io quello
infinito rigore a questa voce
vo comparando: e mi sale l’incazzo,
e li mortacci sue, e la cedolare
secca, e il suon di Fini. Così tra questa
immensità s'annega il governo mio:
e il processar m'è amaro in questo mare»
.
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