venerdì 12 febbraio 2010

rincorse

Il suo sguardo come un fulmine cadde su di lui e gli incendiò l’anima. Rimase paralizzato a godersi la sensazione di calore che lo avvolgeva. La guardò sfilare veloce, le disse tantissime cose e la fece ridere di gusto, ma nessuno di questi impulsi riuscirono a partire, un male oscuro lo boicottò e lui rimase in silenzio a guardarla mentre sfilava e continuò a bruciare.
Per interi giorni pensò a come rincontrarla, a come avvicinarla a come toccarla a come invitarla a uscire, ma lei sembrava desinata ad essere un flebile ricordo, un’occasione mancata, un amore immaginato e non vissuto. Era un angelo fatto di poesia.
La sognò per innumerevoli notti, fino a quando la vita sfilò via. Impiegò migliaia di vite , a rincontrarla. Dopo mille ed infinite vite, la vide gli sguardi magicamente si incrociarono e tutte le vite si unirono in un unico grande fiume ed una forza immensa lo invase, ma questa vita, quest’ultima vita, era nato donna anche lui e quando la vide smise di chiedersi perché era nato donna omosessuale, nessuna domanda aveva più senso, nessun turbamento la vita era completa.

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